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"Il figlio di Persefone" è la storia di due fratelli i determinati a far chiudere l'Ilva di Taranto. In un'ambientazione mutevole - che tocca le coste ioniche, popolate dai miti della civiltà magno-greca, l'area industriale e i paesaggi metropolitani - si svolge l'iniziazione all'amore e all'odio di Giulio e Alessandro. Nelle loro fantasie infantili identificano lo stabilimento siderurgico con Ade, il signore degli inferi tornato sulla terra, le cui propaggini abbracciano, asfissiandola, la città che lo aveva accolto speranzosa. È lui il mostro che ha rapito la madre, dolce e dolente come una moderna Persefone, e fatto nascere Giulio con una menomazione al braccio. Ma ha anche dato ad Alessandro un talento che potrebbe trasformarlo nel suo più pericoloso nemico, l'unico in grado di distruggerlo. Queste fantasie crescono con i fratelli, seguendoli nell'età adulta, fino alla resa dei conti. Un romanzo dallo stile lieve ma affilato, nel quale l'autore trasfigura la nostra società attraverso un'immaginazione che si nutre di miti millenari per parlare di speranze e inquietudini contemporanee.